30 Maggio 2023 Bari, libreria Feltrinelli: presentazione del libro di Michele Fanelli

BARI – Oria fuma Francavilla guarda è il titolo del romanzo di esordio di Michele Fanelli (dottore commercialista), edito da Schena Editore, Fasano (Br), che verrà presentato a Bari, martedì 30 maggio, presso La Feltrinelli Libri e Musica, Via Melo, 119, Bari, alle ore 18.30. Alla presentazione prenderà parte, oltre all’autore, Angela Schena (Schena Editore). Dialogheranno con l’autore Maristella Buonsante, psicoterapeuta e Franco Liuzzi, docente universitario.
L’autore ha intrapreso un viaggio immaginario in un mondo scomparso che nei suoi ricordi è rimasto vivo, dolce e attuale. Il sottotitolo del libro “Storie di paese ai tempi di Carosello” colloca il romanzo negli anni ’70 del secolo scorso. Racconti brevi sul filo dei ricordi e cronaca di vita ordinaria, di persone ordinarie in carne e ossa, che si muovono nell’ambito del sistema di relazioni, denso e nutriente, della minuscola comunità di via Laura, a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Un racconto del passato guardato con gli occhi del bambino e del ragazzo di allora. Un microcosmo di un Sud che si ciba di piccole storie e di tanti personaggi che hanno in sé dignità, valori, senso. Il libro è un memoir che si dipana nella rielaborazione dell’infanzia e dell’adolescenza lasciando nella mente del lettore una scia di gradevolezza senza indulgere in un amarcord compiaciuto.

Michele Fanelli ci accompagna a visitare la sua galleria di ritratti: Catucciu, Mimina, Cicciu, Maria la cigghiese… e ancora… Menica, Ppinodda, Mmilodda, Ciodda.. e ancora… N’cittina, Ppinu, Ntanodda, Ratodda e molte altre persone del popolo. “Con i suoi occhi vediamo via Laura, il Salento, il Sud. Un buon esercizio per ricordare e scriverne, impegnati come siamo nell’incessante ricerca di sé, per ri-trovarsi attraverso luoghi e cose. Il libro è interessante anche per chi ami letture che esplorino altra classe socioeconomica, altre generazioni, permettendo un viaggio nel tempo, rifuggendo dal Sud di folclore, acquisendo tanti piccoli dettagli a volte più significativi di grandi affreschi. O comunque con un differente zoom”


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Solitudine
Corriere del Mezzogiorno

SUL CORRIERE DEL MEZZOGIORNO, scrive Giancarlo Visitilli e mi ha chiesto un parere.

“Da giorni mi chiedo su #Potes perché fa così rumore questa storia? È la storia di un adolescente che «un giorno a settimana in cui esco, decido di andare a Bari e ci sto andando da solo perché non ho amici con cui uscire. Sentire mia madre che dice: “Posso venire io così non ci vai da solo” è un altro tipo di dolore». Ecco, perché fa rumore questa storia? Forse perché il/la giornalista non sono madri o padri? O perché le lettrici/lettori fingono di vivere in altri luoghi, con altra tipologia di figli, in classi con studentesse e studenti differenti, rispetto a Potes, nome da cantante dell’adolescente pugliese? Dove sta la notizia? I nostri figli e le nostre studentesse vivono la stessa solitudine. Quella dei numeri ultimi.
Più passano i giorni e più mi convinco che Potes ha trovato finalmente visibilità sui social, ciò che non ha trovato nella realtà. E ancora ce la si gioca fra virtuale e reale. E in ciò anche chi fa il mestiere dell’educatore, insegnante o divulgatore, rischia di compromettere la credibilità educativa. Compresa quella dell’insegnante star, ma poco credibile agli occhi dei suoi studenti, che racconta: «in classe non c’era mai, tutto il tempo stava a farsi i TikTok. E ora, beato lui, è famoso». Diventare famosi, essere qualcuno, «andare alla televisione» dice lo studente di un prof star in Italia. “

-scrive Giancarlo Visitilli

«Il cantante Potes (“Ragazzo triste come me, ah ah…”) mi ricorda la canzone di Patty Pravo. Confessandosi senza vergogna, ha centrato un paradosso: solitudine e moltitudine, visto le centinaia di migliaia di visualizzazioni su TikTok » spiega Maristella Buonsante, psichiatra, psicologa e psicoterapeuta. “Sì, il problema c’è. Cadono tutti dal pero? Fa parte della rimozione persino collettiva, di problemi considerati non risolvibili o comunque che implicano molta energia psichica.
La rimozione è una cambiale, un pagherò. L’isolamento del Covid ha ulteriormente spezzato le relazioni. Persino la scuola chiude in classi, minimizza le interazioni, scoraggia il «casino» della interruzione e degli intervalli. In famiglia? La distanza generazionale, in parte giusta, significa anche scarsa attitudine alla conversazione, quella piacevole, fatta di aneddoti e sciocchezze. L’arte di conversare è un antidoto vintage e scarsamente coltivato. Soli anche in famiglia? A ben guardare in famiglia la conversazione non è mai stata granché. Di qui l’utilità della psicoterapia, che aiuta a esprimersi senza timore, critiche, raccomandazioni, divieti, cose spesso legate all’ansia degli interlocutori.Una saggia psicoterapia aiuta i genitori a parlare con i figli (e viceversa), a parlare con gli altri. Confessare che non si sa con chi uscire la sera è un problema che affiora in tutte le età”.
Il ruolo della scuola, Buonsante lo suggerisce: “Occorre partire dalla costruzione di una solidarietà nemica della società della performance, dove al contrario la pressione è sull’individuo e su quello che l’individuo, da solo, è in grado di ottenere. Il video su TikTok di Potes scuote e unisce: è un trionfo di audacia; l’audacia della vergogna». Proprio come nella scuola del merito e delle star.”

Articolo Corriere del Mezzogiorno

CON IL VIRUS NON È ANDATO TUTTO BENE
– La Repubblica 15 ottobre 2020

Intervista fatta alla Prof. Maristella Buonsante dalla giornalista Anna Puricella pubblicata su “Repubblica” il 15 ottobre 2020.


L’impatto psicologico della pandemia è difficile da quantificare. Il lockdown è stato una messa alla prova per la salute mentale, e dato che l’onda del Covid-19 sembra tutt’altro che appianata, gli effetti sul lungo termine non sono sempre prevedibili. Alcune cose, però, sono balzate agli occhi degli esperti: è cresciuta l’ansia, diffusasi anch’essa come un virus, e non sono mancate altre forme di disagio. Maristella Buonsante è psichiatra, psicologa e psicoterapeuta, ed è stata a lungo direttrice  del Centro di Salute Mentale di Bari per l’Asl Metropolitana BA. I modi per contenere i danni, a suo avviso, ci sono. E anche per tentare di non “lasciare indietro” nessuno. Read more

Psiche e Design

Questo articolo è stato pubblicato su kulturjam.it Magazine di Cultura | Società | Ambiente


«Parva sed apta mihi», recita il proverbio latino. Ecco perché le nostre case ci rappresentano (e come fare
affinché ci rappresentino ancora di più)

In tempi pandemici, il cui motto saecula saeculorum sarà l’hashtag #RestiamoACasa, la casa ritrova una
centralità degna di riflessioni. Read more

Bari, curare la mente attraverso l’arte e le riflessioni. Buonsante (CSM): “La Carta dei Servizi è un dono”
Pubblicato su “Il Quotidiano Italiano – Bari” articolo di Eleonora Francklin – 8 Apr 2019

Il Centro di Salute Mentale non tutti lo conoscono come dovrebbero. In molti credono che si occupi solo di trattamenti e accertamenti sanitari coattivi, ma in realtà fornisce ai pazienti, con grande attenzione anche ai familiari, iniziative di arte, cinema, riflessioni, benessere, allegria e si assicurano farmaci ai gravi. Read more

“Salute mentale, con la carta dei servizi un intervento concreto di trasparenza”
Pubblicato su La Gazzetta del Mezzogiorno art. di Giuseppe Armenise – 28 Marzo 2019

La soddisfazione di aver avuto ragione. Anzi, il vanto di esserci riusciti. «Perché io non mi vergogno a dire mi vanto».
Parla la professoressa Maristella Buonsante, direttore in carica che dal 1° aprile saluterà l’Unità operativa complessa (Uoc) Centro Salute mentale di Bari. Read more

“Con biliardo, arte e sport la terapia per i pazienti al Centro di salute mentale”
Pubblicato su Repubblica 27 Marzo 2019 a cura di Silvia Dipinto

La direttice, Maristella Buonsante: “Con la Carta dei servizi ogni cittadino può essere in grado di conoscere attività che si svolgono nelle nostre sedi”

Ogni lunedì un campione di biliardo insegna a sei utenti i segreti dell’originale sport. Ogni martedì alla musicoterapia si associa lo yoga della risata, il laboratorio artistico e autobiografico. Mercoledì all’insegna del contatto con la natura e della comunicazione virtuale, giovedì teatro, venerdì calcetto e vela per cancellare lo stigma. Il ricco calendario non teme paragoni. Read more