“Molestie morali” saggio di Marie-France Hirigoyen

Marie-France Hirigoyen – che stimo moltissimo -ha scritto un grande saggio, Molestie morali ed Einaudi, ancora attuale (forse di più). Andrebbe sottolineato quanto sempre più questa sia una Società del NARCISISMO – come in un altro celebre e storico saggio, di Lasch ( La cultura del narcisismo)- . Qui su Meta è ancora più evidente per il solipsismo di non pochi diari, concentrati su di sè, sul proprio dolore, il proprio talento, le proprie opinioni o la propria vita perfetta – a cui fa da contraltare una sdegnosa o super parca attenzione per commenti e placet per altrui peregrinaggi. (E non poche invettive e antologie di odi. ).
Io penso che professare – di più coltivare – uno spirito bonario, per sè e gli altri- sia davvero un esercizio antinarcisismo perverso (chè volersi bene e voler bene agli altri ci fa star meglio invece). Read more

SURFING SUI SOCIAL MEDIA

Zuck mi dice che ho raggiunto più di mille placet vostri in un mese e m’invita a ringraziarvi per la vostra attenzione. In effetti non nego di averne grande soddisfazione! D’altra parte la psicoterapia è comunicazione e alla fine FB è una costola della psicoterapia. Questioni cruciali come imparare ad interagire a confermare – e disconfermare- a squalificare e ad intrecciare – e a chiudere- relazioni sono il cuore dei social media e della psicoterapia. Ripubblico quindi un mio piccolo saggio sulla questione e che centra il concetto di SELEZIONE, altra password per aprire la cassaforte dei gioielli di META.
E così… ringrazio anche mr Zuckerberg! Read more

Psiche e Design

Questo articolo è stato pubblicato su kulturjam.it Magazine di Cultura | Società | Ambiente


«Parva sed apta mihi», recita il proverbio latino. Ecco perché le nostre case ci rappresentano (e come fare
affinché ci rappresentino ancora di più)

In tempi pandemici, il cui motto saecula saeculorum sarà l’hashtag #RestiamoACasa, la casa ritrova una
centralità degna di riflessioni. Read more

Franco Basaglia: Vita e opere

Articolo pubblicato dalla redazione di 180gradi.org il 14 Gennaio 2017

Basaglia – e con lui tutti coloro che hanno combattuto insieme la sua battaglia – ha il merito incontestabile di aver fatto cessare, o almeno di aver posto essenziali e decisive premesse per farlo cessare, uno scandalo umano e morale prima ancora che politico e sociale. La sua riforma, ma prima e più ancora tutto il suo lavoro clinico, pratico, teorico, saggistico, intellettuale, politico – ha posto fine, nei limiti del possibile, a tale iniquità; ha imposto a tutti di capire come il malato mentale non sia uno scarto dell’umanità, da segregare dalla società e dalla comunità umana, bensì una persona, che nella sua temporanea o cronica debolezza conserva – come ogni altra persona in ogni stadio e in ogni condizione, felice o infelice, armoniosa o degradata – piena dignità.
dalla prefazione di Claudio Magris a “Basaglia – una biografia” di Francesco Parmegiani e Michele Zanetti – 2007
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L’evoluzione del trattamento psichiatrico territoriale, dopo Basaglia e la Legge 180
Intervista a Maristella Buonsante a cura di Dr. Claudio Pio Clemente
1 giugno 2016

Il principale fautore dei movimenti per la chiusura dei manicomi alla fine degli anni ’60 fu il prof. Franco BASAGLIA, psichiatra e promotore della riforma psichiatrica in Italia. Egli si impegnò nel riorganizzare l’assistenza psichiatrica ospedaliera e territoriale proponendo il superamento della logica manicomiale con la chiusura dei manicomi e l’Istituzione dei Servizi di Igiene Mentale (SIM), che oggi si chiamano CSM (Centri di Salute Mentale) [2] [3]

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Mobbing: il ruolo dei cattivi e le possibili difese
Pubblicato da “Articolo21” – giugno 2006

Pubblicato da “Articolo21” giugno 2006

LA NUOVA FRONTIERA DELLA PSICHIATRIA E’ CURARE I PERVERSI

Il cosiddetto mobbing è l’abuso interattivo, istituzionale, la violenza psichica, sulla mente, che in Occidente sta sostituendo – prima erano affiancate?- quella fisica, sul corpo, resa più difficile dalle leggi e dalla tecnologia.
Da molti anni, me ne occupo, poiché mi occupo dei problemi di persone di ogni età, ceto sociale, di sesso differente, di culture differenti, in psichiatria, in psicoterapia. Read more

Schizophrenia: A study comparing a family therapy group following a paradoxical model plus psychodrugs and a group treated by the conventional clinical approach
Aprile 1997

• Apr 1997
• Acta Psychiatrica Scandinavica
• P De Giacomo
• G Pierri
• A. Santoni Rugiu
• M. Buonsante
• L. Zavoianni

A ‘short family therapy’ in schizophrenia, according to a specific systemic model (the ‘Elementary Pragmatic Model’ or EPM) with a strong paradoxical structure is presented. A total of 38 schizophrenic patients, randomly allocated, were treated according to the EPM model combined with psychotropic drugs (19 cases, each of whom underwent 10 weekly sessions of family therapy) or a traditional clinical-pharmacological approach (19 cases). With regard to all measures (number of drop-outs, symptoms according to the Brief Psychiatric Rating Scale, social activity according to the Strauss-Carpenter Outcome Scale and an interactive test) the EPM group showed better results. It is suggested that the systemic approach could be used not only as an effective therapy model in schizophrenia but also as an intervention in addition to or integrated into an ongoing psychoeducational family therapy.

The interventions comprised a mixture of single family work (n = 9), group family work (n = 3) or a mixture of both (n = 2). Some interventions were delivered to carers only (Cozolino et al., 1988;McCann et al., 2013;Calvo et al., 2014;Chien et al., 2016a,b), whilst others invited service users to join all or part of the intervention (Goldstein et al., 1978;Rund et al., 1994;Zhang et al., 1994;Linszen et al., 1996;De Giacomo et al., 1997;Rossberg et al., 2010;Miklowitz et al., 2014;O’Brien et al., 2014).Three studies did not mention whether service users attended the sessions or not (Leavey et al., 2004;Gleeson et al., 2010;Browning et al., 2013). The content of the interventions differed across trials; seven studies were based on published manualized interventions (i.e.,Falloon, 1984;Glick et al., 1993;McFarlane et al., 1995;Kuipers et al., 2002;McCann et al., 2013), whilst the remaining referenced study-specific protocols.

A case of late onset anorexia treated with a short-term interactive therapy
January 1993
• M. Buonsante
• Piero De Giacomo
• F.P. Fornaro

A case of late onset anorexia is discussed. The case was treated with a short-term interactive therapy. The first two interventions resulted into a marked improvement and weight gain was over 10 Kg.; the intervention occurred outside the usual family therapy setting, and traditional medical examination were used instead. The third session during which the patient was checked and the line of therapy was continued was attended by another therapist using the classical approach for one hour; consequently, overall treatment time was two hours. The Elementary Pragmatic Model was used as the basic theoretical reference for the interventions.