ABBIAMO DIMENTICATO IL SIMBOLO DELL’UMILTÀ!

Violette mammole non ne trovo più, in questa città. È incredibile, nel mio giardino antico di casa ci giocavo da bambina, erano tappezzanti. Puó essere interessante, nel tempo della cultura del narcisismo ( Lasch) che il simbolo stesso del nascondere la propria bellezza o qualità (la corolla è inchinata sotto l’ala della foglia ) abbia raggiunto per così dire il suo scopo…
Rendiamo onore a una grande Illustratrice inglese, Cicely Mary Barker!


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Grande Alda Merini!

Grande Merini! Descrive con un colpo da Maestra non solo la depressione – o la depersonalizzazione- ma il vuoto dell’apparente “normalità” ottenuta sacrificando parti importanti – infantili, creative, ingenue, antieconomiche- di Sè.


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Il senso del mistero

“L’esperienza più bella che possiamo avere è il senso del mistero. È l’emozione fondamentale, la culla della vera arte e della vera scienza. Chi non lo sa e non può più meravigliarsi è come morto, i suoi occhi sono offuscati” (Albert Einstein) (epigrafe in Rovelli I buchi bianchi).
Eppure in psichiatria il mistero terrorizza, in certe esperienze dispercettive e ideative, non solo chi li prova, ma l’entourage percepisce che si aprono nuovi mondi, porte che conducono altrove. È la solitudine che terrorizza e lo /a psicoterapeuta come un/a coraggiosa compagna di esplorazione non di rado è l’unica persona ad osare anche solo di parlare e di approfondire.

immagine: Psiche agli inferi


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PUTIN INCRIMINATO COME CRIMINALE DI GUERRA DALL’AJA.

La deportazione dei bambini è un atto gravissimo. Allontanarli dal contesto, dalla lingua, da amici e familiari sappiamo ormai equivale a creare traumi anche a livello biologico e persino genetico, spesso irreversibili.
Oggi ne ha parlato Biggio, esimio collega neuro
Psicofarmacologo, delle tracce dei traumi psichici che diventano “marchi” a livello cerebrale. Dunque non si può più neanche fingere che siano operazioni “umanitarie”


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TUTTO È VANITÀ…

TUTTO È VANITÀ… ed ecco le foto dell’Evento LA SCOMPARSA DI H ( di Peter Zeller) presentato da Peter Zeller, L. Lestingi e me! sala colma purtroppo tanti in piedi, posizione scomoda anche per i neuroni. 🤭 Però c’è stato persino un bel dibattito con il pubblico che mi è parso abbia davvero gradito. Non si sono ( vi siete) annoiati. Ed è già un bene. Due black out hanno vivacizzato la serata ma … the show must go on e abbiamo ripreso. Io ho persino fatto due dediche su un libro non mio ma ne ho avuto una bellissima dall’autore Peter Zeller, filosofo, paesaggista, storico della scienza e.. costruttore di un bosco ben descritto nel libro.


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“Molestie morali” saggio di Marie-France Hirigoyen

Marie-France Hirigoyen – che stimo moltissimo -ha scritto un grande saggio, Molestie morali ed Einaudi, ancora attuale (forse di più). Andrebbe sottolineato quanto sempre più questa sia una Società del NARCISISMO – come in un altro celebre e storico saggio, di Lasch ( La cultura del narcisismo)- . Qui su Meta è ancora più evidente per il solipsismo di non pochi diari, concentrati su di sè, sul proprio dolore, il proprio talento, le proprie opinioni o la propria vita perfetta – a cui fa da contraltare una sdegnosa o super parca attenzione per commenti e placet per altrui peregrinaggi. (E non poche invettive e antologie di odi. ).
Io penso che professare – di più coltivare – uno spirito bonario, per sè e gli altri- sia davvero un esercizio antinarcisismo perverso (chè volersi bene e voler bene agli altri ci fa star meglio invece). Read more

Presentazione del romanzo: “La scomparsa di H” di Peter Zeller

CHI PUÒ VENGA! 🙂 Lunedì 13 marzo alle 18.30 presso la libreria LaFeltrinelli Bari di Bari, via Melo 119, sarà presentato il romanzo La scomparsa di H, di Peter Zeller, vincitore del Premio Letterario Nazionale Giovane Holden, edizione 2021. Del libro parleranno Maristella Buonsante, psicoterapeuta, psichiatra e psicologa e Leonardo Lestingi giornalista e saggista. Peter Zeller, già docente universitario e architetto del paesaggio, ci accompagna nel testo, attraverso un lungo viaggio nello spazio e nel tempo, alla ricerca di un senso dell’esistere.

SURFING SUI SOCIAL MEDIA

Zuck mi dice che ho raggiunto più di mille placet vostri in un mese e m’invita a ringraziarvi per la vostra attenzione. In effetti non nego di averne grande soddisfazione! D’altra parte la psicoterapia è comunicazione e alla fine FB è una costola della psicoterapia. Questioni cruciali come imparare ad interagire a confermare – e disconfermare- a squalificare e ad intrecciare – e a chiudere- relazioni sono il cuore dei social media e della psicoterapia. Ripubblico quindi un mio piccolo saggio sulla questione e che centra il concetto di SELEZIONE, altra password per aprire la cassaforte dei gioielli di META.
E così… ringrazio anche mr Zuckerberg! Read more

AMO PINO PASCALI E PENSARE MULTILIVELLO IN ARTE E IN PSICOTERAPIA


Anche in psicoterapia lavoro così, con architettura di sintomi, alla ricerca di architravi di regole interattive che fanno da sostegno al resto. O, se preferite, al granello di polvere che provoca l’irritazione di madreperla nella conchiglia ( non a caso la simbologia popolare fa equivalere le perle a lacrime).
Dunque l’arte ci può insegnare a pensare multilivello. Guardiamo questa famosa opera IL BACO DA SETOLA.
Solo Pascali fa ridere così tanto sull’arte (al primo livello). Per un oggetto così umile ironicamente elevato ad Arte. Ed é una risata ricorsiva.
Al secondo pensi al calembour (ovvero al gioco di parole tra seta e setola).
Al terzo livello scopri quanto i nostri oggetti prendono forme a prestito dalla natura in citazione occulta. E pensi ai frattali.
Al quarto livello inizia l’ammirazione della forma in se’.
E infine al quinto sei li’ come una bambina che gioca con lo spazzolone delle pulizie a fare il baco.
Last but not least, assomiglia a un gran Scovolino pulitore d’interni. Bottiglie! E… cuori
? Continua la metafora con la psicoterapia.
Beninteso la gerarchia di livelli e’ arbitraria.
Ecco io lavoro così con i sintomi in psicoterapia, con quest’architettura di pensieri.


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