Zuck mi dice che ho raggiunto più di mille placet vostri in un mese e m’invita a ringraziarvi per la vostra attenzione. In effetti non nego di averne grande soddisfazione! D’altra parte la psicoterapia è comunicazione e alla fine FB è una costola della psicoterapia. Questioni cruciali come imparare ad interagire a confermare – e disconfermare- a squalificare e ad intrecciare – e a chiudere- relazioni sono il cuore dei social media e della psicoterapia. Ripubblico quindi un mio piccolo saggio sulla questione e che centra il concetto di SELEZIONE, altra password per aprire la cassaforte dei gioielli di META.
E così… ringrazio anche mr Zuckerberg!SURFING SUI SOCIAL MEDIA
( di Maristella Buonsante, su L’ADRIATICO, n.1)
“I nostri placet come le briciole di Pollicino, tra anni ci permetteranno di ritrovare e completare le strade della nostra identità’. Speriamo sassolini e non pezzettini mangiati dagli uccellini. Che Fb ce li conservi e ce li ridia… ”
Questo scrivevo solo due anni fa, comunque prima degli scandali di Cambridge Analitica, prima dunque di sapere che altri collezionavano con grande interesse, le briciole dei nostri sentieri facebuchiani. E si preparavano a raccoglierci in grandi recinti delineati dai nostri stessi interessi! e a manipolarci utilizzando ed amplificando in opportuno in camere dell’eco, per trasformare i nostri ingenui like in dolleuri sonanti e in consenso ai personaggi peggiori (poiche’ ovviamente e’ una selezione dei peggiori, che i migliori rifiuterebbero un consenso così ottenuto).
Insomma c’è chi forma greggi partendo da qualche pecorella, specie nera , poi ne fa accorrere altre con opportuni richiami (ricavati dalle briciole dei like, raccolti da algoritmi, ovvero dettagliando profili di persone che condividono certi amori e certi odi), poi dissemina statue di pecore per far credere al gregge che son tanti, infine cani da pastore urlano abbaiano insulti e invettive a chi vuole uscire dal gregge ovvero manifesta pareri opposti a quelli . Ma e’ giusto poi fare il loro stesso gioco, cioè andarsene e lasciare le vere pecorelle alla loro merce’, abbandonando nobilmente i social media per pescare salmoni o andare in pizzeria con “veri” amici o a teatro con elite di naso-in-alto?
e così, mi son presa il gusto di ritrovare decine di post (in se’ corretti, che in gran parte condivido ancora, peraltro) in cui illustravo i miei punti di vista. Perche’ amo FB (ed Instagram).
“Esser popolari su Facebook e’ come essere ricchi al Monopoli.” dicevo. Ma, rispondevano
“Il concetto è bello ma non è vero.
Ormai si vive davvero su fb e non è affatto vita virtuale. Per molti è fonte di grandi vantaggi. Si incontrano amori, si fanno amicizie importanti, si diffama chi ci sta antipatico, si rovesciano governi e dittature, si fanno vere e proprie campagne elettorali e tantissimo altro. Ci sono persino grossi partiti che si son sviluppati su questo social. D.S.”
In realta’, ai miei occhi di ex bookalcoholic, FB e di meno Istagram, mi hanno permesso di avere amici qualificati, Maestri, nei campi piu’ disparati dunque anche in Economia e Politica, in Arte, nelle Scienze, in Musica, che mi hanno insegnato quasi quanto i miei veri Grandi Maestri (cioe’ i Libri di genio). Essì, io ho avuto una vera e propria dipendenza dalla lettura da eta’ direi infantili…
Nulla da stupirsi se quindi scrivevo…”Fb mi risparmia moltissima lettura, parte superflua, parte frutto di un narciso diffuso che si esprime spesso in un fiume di parole sovrabbondanti, parte legata alla difficoltà del creativo stesso di comprendere e sintetizzare appieno la sua medesima intuizione. Ovvero di essere creativo conciso e centrato sull’essenziale. Invece su Fb vi sono selezioni di amici selezioni di riflessioni fatte da loro e dai loro amici . Poi si può approfondire quel che conta. Vale per immagini, persone, film musica et cet. Quanto tempo risparmiato! ”
Insomma, il concetto di selezione, è per me fondamentale di questi tempi e piu’ che mai nalla vera Biblioteca di Babele rappresentata da Internet.
Lanier, (letto in G. Pascuzzi), per esempio, difende a spada tratta Internet ma delinea dieci ragioni per cancellare subito i tuoi account social. Ma dimentica che andare su Internet senza Virgilii che ti facciano vedere con i loro occhi (letterale, per le immagini dei grandi fotografi), e’ cercare, per i piu’, specie se curiosi esploratori come me di cio’ che non sanno, un ago nel pagliaio, diventa un percorso labirintico.
E poi, si puo’ fermare l’onda del mare? conviene creare argini e spiagge, non addentrarsi in imprese piu’ che impossibili, inutili. Ogni fenomeno e’ un Giano bifronte (o a più facce ancora).
Poniamo i selfie, criticati da fieri censori del corpo. Eppure… …”Riconoscere ed accettare il proprio se’ fatto corpo e viso hic et nunc aiuta ad accettarsi e vedersi come ti vedono gli altri. E’ persino curativo di un lieve disturbo d’identita’ sempre piu’ diffuso. Dunque mai accanirsi su un sintomo.Comprenderlo e’ anche capirsi.” scrivevo anni fa.
E piu’ recentemente, commentando l’immagine icona che ho scelto per la mia pagina FB, Psicopolitica, di Marcia che nel Duecento dipingeva se’ attraverso 2 specchi, ” è una grande, sconosciuta ancora adesso, pittrice del Medioevo, che si ritrae ricorsivamente mentre usa lo specchio per un autoritratto. Ed è l’opera a cui ancora sono intente tutte le donne, il cui ritratto identitario, in condizioni usuali, è ancora impreciso. Ma che poi ritrarsi è anche sinonimo di capirsi, riflettere di rifletter-si, e questo interessa uomini e donne per cui la propria immagine fisica è come un portale per quella psichica. Da Delfi, conosci te stesso.”
C’è poi un altro aspetto, che ricorda il famoso Grande Inquisitore di Dostojevskii, quando Cristo dice a Matteo… ma io non ho detto le cose che tu stai scrivendo… (piu’ o meno), dunque, nel 2015 scrivevo….
IL GRANDE FRATELLO E’ IL BLOCCO ESPLORATIVO
Ancora terrorizzata da Black Mirror e dalla prospettiva di un mio alias che finisce in stringa (vecchi deliri psichiatrici riprendono vita nelle serie tv), mi sono guardata i suggerimenti di feisbuc sulle pagine che potrebbero piacermi. Assurdi! improbabili!
Ho invece illustri amiche e amici ripiombati nel Medioevo, dopo feisbuc, di cui m’illustrano gli orrori, poiche’ “loro” cosi sanno tutto, che questo e’ il Panopticon. Sono lieta di rassicurare tutti che su Fb non sono in grado di calcolare nessun gusto, prevedere dunque nessun comportamento. Tranne per gli animi rozzi, già manipolati dalla tv e dai compagni di piazza. Le Paure di cui ci imbottiscono, prive di ogni fondamento, come le scie chimiche, la Xilella costruita dalla Monsanto ed altre amenità invece provocano loro stesse -non a me- il vero danno, che è il blocco esplorativo, rinunciare ad esplorare il Mondo e gli altri.” Insomma son proprio le paure della manipolazione a farci tremare, perche’ la vera schiavitù e’ l’ignoranza.
Chissa’ il Sapere quante parti del nostro sovrabbondante cervello e’ in grado di “aprire” “connettere”. Le info come chiavi che aprono arcane serrature.
Un mio crudele ed arguto amico osservava che se fosse esistito Fb non si sarebbe mai sposato con quelle stesse donne, ora che le legge nei loro post quotidiani.
Scrivevo io “a volte ci si rammarica di aver cassato o cancellato certe persone da Fb e magari anche dalla vita. Ma, saro’ stata eccessiva? pensi. Poi leggi certi commenti su argomenti di snodo e respiri di sollievo. Grazie a Dio, e’ stata una liberazione!”.
Insomma, benche’ si parli di contatti e non di amicizie, le persone sono libri aperti, su Fb, almeno per me, che mi occupo di decodificare sintomi e comportamenti nel loro significato multilivello. E’ una conoscenza personologica, se si ha la briga di leggere il suo account, molto chiara e dettagliata. D’altra parte, mi si dira’, ecco i famosi dettagliati profili….
ma questo dipende, come nella vita privata, dall’ attitudine a “metter tutto in piazza” , con la conseguente fragilita’ in casa sul lavoro e nelle relazioni, rivelando con facilità le proprie parti segrete. E forse capirlo e capirsi nel proprio bisogno di essere ascoltati, da’ piu’ dritte sull’immagine che siamo, diamo, vogliamo dare e il relativo scollamento. FB insegna a bannare, ovvero il distacco. Altra esperienza psichica chiave!
“…Ricordi, aneddoti, rimorsi e rimpianti, canzoni, persino (io) proverbi! Molti sbuffano, altri trovano stucchevoli e retorici questi ricordi. Ma io vi dico che illustrare, visibilizzare, cercare, curare le proprie radici e’ psicoterapeutico” -scrivevo anni fa, nel profluvio di foto della festa della mamma-. Dietro la retorica, vi sono frammenti originali, di origine.
A volte, scrivo direttamente a Lui, a Zuck… così
IN DIFESA DEI PROPRI DATI. Caro Mr Zuckerberg, pur dopo lo scandalo di Cambridge Analytica, perché continuate a bersagliare di domande personali, stile cattiva psicoterapia di massa, I tuoi amici di comunità, cioè noi? Bene insegnare ad interagire, bene ad esprimere emozioni minime, ora piuttosto occorre insegnare quando, su cosa, con chi esser riservati, piuttosto che invitare ingenui a fornire spontaneamente un diario di confessioni cioè un dettagliato profilo”
Sull’uso illegale ed improprio, cyberbullismo, sexting, cyberstalking, nei casi che ho visto, vi e’ una grande superficialita’ o ingenuita’, candore, che dubito sia solo cyber. Ma gia’ vi sono tanti warning, che emessi con il tono usuale di prefiche e soloni, d’uso nei vari manualetti, non credo possano sortire effetti rilevanti sul piano dissuasivo o protettivo. Giusto che su questo e su fishing ed altro debba esserci però preparazione, così come per la guida di una misera bicicletta in citta’. Così consiglio invece di far zapping su post di sconosciuti o di contatti occasionali, per non rischiare di esser Budda chiusi nel giardino e non vedere il mondo. Ma alimentare la FOBIA dell’esplorazione, della curiosita’, dell’esplorazione di nuovi mondi e’ atto parimenti patogeno e negativo.
10
Mar